Voce: Angela Ricciardi
Durata: 6h 40m
«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono
tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri
più giù.Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando
militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla
nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi
moriranno anche di fame.Questa guerra mi ha tolto
tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio
padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa. Mi ha
tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore.Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi
rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma
insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le
nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci
avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione.Risaliamo per ore, nella neve
fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli
bianchi, li chiamano – ci tengono
sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo
agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i
’fiori di roccia’.Ho visto il coraggio di un capitano costretto a
prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che,
senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome,
come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che
trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con
le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da
curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta,
ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che
niente può più essere come prima.» Con Fiore
di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne,
la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e
pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra
mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo
romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Pubblicato da: Audiolibri Salani
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