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Scritto nato dalle riflessioni del teologo Emmanuele Testa, che analizzò minuziosamente un patrimonio di testimonianze e reperti trascurati dai ricercatori, i quali non ne avevano minimamente colto l’importanza, che testimoniano della diffusione di una dottrina e di un metodo contrastanti con gli insegnamenti contenuti nei Novissimi in merito all’esercizio delle capacità agonali dell’anima durante il trapasso. Questa pratica arcaica è accostabile a forme simili presenti in altre tradizioni, come quella estremo-orientale e quella egizia, oggi ben conosciute, e mostrano un’universalità di atteggiamento in ordine alle possibilità postume di “combattimento” dell’anima. Agonico e agonale coincidono: veri viaggi mistici, di stati di coscienza estatici. Una vera miniera inesplorata di possibilità “sottili”. Ci accorgiamo così della abissale differenza che l’approccio “tradizionale”, fideistico, ha con l’altro, esperienziale e quindi legato alla conoscenza sacra, propria della cardiognosis, che rimuove l’ignoranza metafisica e presuppone la capacità del soggetto, tramite una rigorosa disciplina iniziatica e opportune tecniche, di separare, volontariamente, il corpo dall’anima. Nel giudeo-cristianesimo non si parla di “salvezza” ma di theosis e quindi della possibilità che, attraverso la pratica inziatica, l’esperiente si indii a seguito di previsti passaggi iniziatici.
Pubblicato da: Fontana Editore
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