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Racconti dalla patria del design: dieci scrittori per dieci oggetti di culto
con una prefazione di enzo mari e illustrazioni di gipi
Il design abbraccia l'intera orbita di ciò che ci circonda: dalla semplice suppellettile al complesso tracciato di una città.
? Walter Gropius
"Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi?" dice in Blade Runner il replicante Roy Batty, interpretato da Rutger Hauer, in una tra le scene più famose della storia del cinema.
Immaginate, invece, e poi progettate e realizzate, sono le "cose" che il design italiano ha saputo produrre in cinquant'anni, dai tempi della mitica Vespa, nell'immediato dopoguerra, fino alle fiammeggianti sperimentazioni pop degli anni Novanta, passando per i decenni gloriosi dei Sessanta e Settanta, quando grandi architetti e ingegneri hanno messo la propria creatività al servizio dell'industria.
Oggetti e stili, cioè modi di guardare il mondo e di condensarlo in una forma. O in un racconto, come accade in questa antologia. Dieci oggetti di design italiano, ognuno dei quali ha saputo segnare un'epoca, e dieci scrittori italiani, dieci sguardi e dieci stili. Nelle loro storie ? ironiche, intense, drammatiche o divertenti ? questi oggetti rivivono, facendoci sentire la qualità del tempo trascorso, il modo in cui siamo cambiati, come l'Italia è diventato un Paese diverso.
A cura di Giorgio Vasta
Vespa Piaggio (1946) e Andrea Bajani
Lettera 22 (1950) e Gian Luca Favetto
Gelosino (1956) e Raul Montanari
Brionvega Algol 11 (1964) e Dario Voltolini
Grillo (1967) e Violetta Bellocchio
Zanotta (1969) ed Elena Varvello
Divisumma (1973) e Tommaso Labranca
Titania (1989) e Nicola Lagioia
Bookworm (1991) e Francesco Piccolo
Merdolino (1994) e Aldo Nove
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