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Coperta “Un giorno, altrove”

Un giorno, altrove

Pagine: 389

Filippo è un uomo disincantato, un intellettuale che ha deciso di vivere in splendido ritiro, lontano da tutti. Dopo aver girato il mondo per insegnare ed essere scampato a un linfoma che lo ha portato in punto di morte, si è rifugiato per lavorare ai suoi libri in una casa sul lago, e da lì osserva quel che succede nel mondo, come osserva le raffiche di pioggia che prostrano i rami degli alberi nel parco intorno alla villa e le forme disegnate dalla luce sull'acqua in certe mattine di primavera.
In questa solitudine, interrotta solo per qualche incontro galante - vissuto peraltro più come una necessità del corpo che dello spirito -, è convinto di aver raggiunto un accettabile equilibrio. Perciò non è senza sconcerto che un giorno riceve una mail da parte di Isabella, la sua Isa, con cui non ha rapporti da sette anni. Tanto è il tempo passato da quando lei lo ha lasciato in un letto di ospedale, a Parigi, a causa della inopinata ricomparsa di Teresa, l'ex moglie. Sconcerto, e anche gioia e speranza, visto che la donna continua a scrivergli, anche se non lo fa per parlare di sé, ma, parrebbe, per avere risposte alle tante domande rimaste in sospeso: che cosa è successo dopo la sua partenza? come è riuscito a guarire? che cosa lo ha aiutato a sopportare quello che ha passato? come si vive dopo essere stati rigettati pieni di spavento in una vita nuova e diversa? Nei cinque mesi che trascorre mandando mail al suo amore ritrovato e aspettando di poter leggere le sue risposte, Filippo ha finalmente l'occasione di raccontare a Isa ciò che ha vissuto senza di lei e di riavviare il discorso amoroso interrotto. Isabella, invece, è reticente a parlare di sé. Evasiva al punto da risultare ambigua, si mostra animata da un¿estrema suscettibilità riguardo alle allusioni di Filippo ai loro trascorsi erotici e da una forte curiosità per il modo dell¿uomo di relazionarsi con se stesso. Sembra che Isabella senta il bisogno di recuperare una dimensione spirituale perduta e l'esigenza di rifarsi una vita.
Filippo vive male le ambiguità della donna, ambiguità che il rapporto epistolare inevitabilmente accentua, e che troveranno una spiegazione, se non una soluzione, solo a fine partita.
Con una lingua misurata, chirurgicamente precisa eppure capace di accendersi in passi di commosso lirismo, con pagine struggenti e insieme vivissime quanto la grande commedia umana che a tutti e` dato attraversare, in questo suo primo romanzo Federico Roncoroni dà vita alla storia, dolce e crudele, di una coppia non qualunque: quella di un uomo e di una donna che hanno saputo vivere le loro stesse contraddizioni con tale intensità da giungere a scoprire che solo l'amore, vissuto in tutte le sue forme, può racchiudere il senso ultimo di un'esistenza e illuminarla davvero.
Pubblicato da: Mondadori

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