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Pianeta Arbre, anno 3689: lo spazio e il tempo non sono più gli stessi.
“Ero riuscito ad arrivare in un punto da cui potevo vedere Jules Verne Durand. Ero sbalordito, ero scioccato come tutti quelli che prima di me l’avevano guardato. Non si possono descrivere le sensazioni che provavo in quel momento: stavo fissando un essere venuto da un’altro cosmo.”
Il mondo in cui è cresciuto il giovane Erasmas non esiste più. Tutto è cambiato nel corso delle avventure vissute nel primo volume della saga di Anathem. Non più la serena vita di studio e riflessione all’interno del convento, ma un viaggio fuori dalle mura, nelle terre governate dal Potere Secolare, verso l’evento più sconvolgente della storia millenaria del pianeta Arbre: il contatto con una civiltà aliena. I Geometri – così chiamati perché sulla loro astronave è disegnato il più famoso dei teoremi – non sono fisicamente molto diversi dagli arbriani, hanno elaborato, grazie ai loro sapienti, analoghe teorie sul tempo, lo spazio e gli universi paralleli, e soprattutto sono divisi dagli stessi conflitti che attraversano Arbre. La posta in gioco è una trattativa che dice salvezza o distruzione. Stephenson ha scritto un romanzo che fa dimenticare al lettore ogni cosa, trascinandolo in un’apnea degna della grande letteratura d’avventura.
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