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Un professore di Liceo racconta a un suo allievo una storia per fargli comprendere come un errore infinitesimo può cambiare il destino di molte vite. Verso la fine della II Guerra Mondiale un controllore di bombe in una fabbrica americana non inserisce correttamente la spoletta in una granata per mortaio. Quando questa viene utilizzata a Filetto di Villafranca in Italia contro i Tedeschi in fuga rimane inesplosa e “Fifì”, un napoletano dedito alla borsa nera che si trovava nelle vicinanze, rimane incolume. Alcuni anni dopo un gruppo di ragazzi la trova e, spostandola, ne causa la deflagrazione. Alcuni rimangono uccisi, altri menomati. Fra essi c’è Miriam, una bella bimba bionda, che diventa cieca. Dopo tre anni dall’avvenimento, il maresciallo Vegnuti, in forza al-la caserma dei Carabinieri di Villafranca Lunigiana, deve indagare sull’omicidio di cinque uomini uccisi con un colpo al cuore. I delitti sono con tutta probabilità opera di un sicario e l’ultima vittima è “Fifì” divenuto nel frattempo un ricco usuraio. Nel morire costui ha scritto le lette-re “l”, “u” e “c”, forse parte del nome dell’assassino.
Pubblicato da: editrice GDS
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