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Cave canem, "Attenti al cane". Nelle ville patrizie dell'antica Roma era uso scriverlo all'ingresso dell'abitazione, e non sfugge all'abitudine anche la ricca dimora di Gneo Plauzio, mercante di origini plebee che, dopo aver fatto fortuna con il commercio del pesce, si è trasferito sulle rive del lago Averno. Ma in questo caso, forse, c'è davvero qualcosa a cui stare attenti. Lo scopre il senatore Publio Aurelio Stazio che, di ritorno a Roma dopo avere trascorso un periodo di vacanza a Baia, si ferma ospite di Plauzio. Appena arrivato, viene a sapere che proprio la notte precedente il figlio primogenito del padrone di casa, Attico, è morto, dopo essere scivolato nella vasca delle murene. Si mormora che sulla famiglia gravi un'oscura maledizione e che tre figli dovranno perire per opera di pesci, uccelli e insetti. E quando anche il fratello di Attico muore, trafitto da un becco appuntito, anche i più scettici iniziano a credere che quelle morti siano volute dal Fato. Certo non Aurelio Stazio, che conosce anche fin troppo bene la scaltrezza e la ferocia degli uomini.
Pubblicato da: Mondadori
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