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Il commissario Alvise Terranova non ha grandi sogni nel cassetto; dopo il ritorno a Carloforte, in questo momento il suo più grande desiderio è poter festeggiare il proprio compleanno con una buona bottiglia di vino, un piatto di spaghetti, la musica di Tom Waits in sottofondo, e la compagnia di Elisabetta. Non sembra un sogno così irraggiungibile, visto che mancano tre giorni e che al commissariato non capita mai nulla, se non si considerano le incessanti telefonate di un contadino che denuncia la scomparsa di galline. Ed è proprio quando Alvise pensa di potersi dedicare un po' a sé che arriva il morto.
Appena fuori Carloforte, in una caletta dalla natura incontaminata, minacciata dalla costruzione di un albergo di lusso, l'hotel Baia d'Argento, incubo degli ambientalisti, viene trovato il corpo di un uomo. Potrebbe essere il classico caso di morte bianca, se non fosse che il muro che gli è crollato addosso, la sera prima, all'orario di chiusura del cantiere, era in perfetto stato. Una volta scoperta l'identità del morto, un uomo molto amato nella zona, Alvise indaga sulla vita della vittima, non priva di scheletri. Ma la soluzione, come sempre nei casi che segue il commissario Terranova, si nasconde in un dettaglio che lui è l'unico a vedere.
Dopo Omicidio a Carloforte, Antonio Boggio ci regala un altro giallo perfettamente congegnato, con un'ambientazione molto suggestiva e cara ai lettori, e un protagonista straordinario nella sua umanità.
Pubblicato da: EDIZIONI PIEMME
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