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Saul Bellow ha riunito per la prima volta in questo volume quarant'anni di meditazioni e digressioni sulla vita, sull'arte, sui "misteri della nostra comune natura umana". I conti tornano è il taccuino di un "umanista" che, come molti dei memorabili personaggi da lui creati, ama la realtà delle cose e del mondo, insegue ogni stimolo e, con consapevolezza intellettuale oltre che morale, si oppone alla resa al vuoto, al nulla, che percorre il mondo contemporaneo. Che ci parli del suo prediletto Mozart o della società tecnologica, di Chicago o di Proust, dell'arte di scrivere romanzi o di quella di cercare tartufi in Toscana, a manifestarsi è sempre la coscienza di uno scrittore che non teme il confronto con la varietà dell'esperienza, un uomo che ostenta - come ha scritto lui stesso - "il rifiuto di condurre una vita delusa". E a chi gli contesti di essere a volte forse un poco impertinente o provocatorio, si potrà sempre rispondere con le parole di Herzog: «Non dobbiamo dimenticare con quanta rapidità le intuizioni di un genio diventano prodotti in scatola per intellettuali. I luoghi comuni della visione del mondo quale Terra Desolata, i dozzinali stimolanti mentali dell'Alienazione, tutti gli sproloqui che si fanno sull'Inautenticità e la Desolazione... Io questo sciocco squallore non lo posso accettare. Qui si sta parlando della vita dell'umanità intera».
Pubblicato da: Mondadori
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