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Solita routine al deposito bagagli della stazione di Fenchurch Street. Gente che lascia valigie, gente che ritira valigie. Ogni tanto qualcosa va smarrito, tutto nella norma. Ma questa è una giornata che l'inserviente di turno ricorderà per molto tempo. Il tizio che gli ha appena allungato un biglietto sembra in preda all'ansia, cerca una cassa di legno cerchiata di ferro con il nome Dobson sull'etichetta. La cassa c'è, nome e indirizzo corrispondono, eppure il numero del collo è sbagliato. Difficile pensare a uno scambio fortuito. Allora una sostituzione deliberata? Sarebbe davvero un grosso guaio per il proprietario, sempre più ansioso perché il contenuto era di notevole valore. Ai due non resta che controllare, pochi gesti per togliersi ogni dubbio. Sciogliere lo spago, estrarre le viti, sollevare il coperchio. Per ritrovarsi entrambi a fissare sbigottiti l'interno della cassa. In effetti, una testa umana recisa non è il genere di articolo che si usi spedire di frequente. E quanto meno evoca altri dubbi, ben più gravi. Per questi, ci vuole il dottor Thorndyke.
ALL'INTERNO, il racconto "Quello che le cameriere non dicono" di Alessandro Marchetti Guasparini, vincitore del premio Gialli sui laghi 2015.
Pubblicato da: Mondadori
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