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L'aeroplano del Papa (nell'originale, Le monoplan du Pape) è un romanzo futurista in versi liberi composto da Filippo Tommaso Marinetti nel 1912, in francese: una traduzione in italiano, probabilmente a cura di Decio Cinti fu pubblicata nel 1914 dalle marinettiane Edizioni futuriste di Poesia. Dedicato a "Trieste, nostra bella polveriera", il romanzo predica la necessità di "svaticanare l'Italia" e di muovere guerra all'Austria: un'idea che poteva sembrare ardita nel 1912, in tempi di Triplice Alleanza, ma che diventa di folgorante attualità due anni dopo, quando in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale in Italia ferve il dibattito tra interventisti e non interventisti (non a caso l'edizione italiana porta il sottotitolo di "romanzo profetico").
«Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano»
(Filippo Tommaso Marinetti, da Manifesto del Futurismo)
Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d'Egitto, 22 dicembre 1876 – Bellagio, 2 dicembre 1944) è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e militare italiano. È conosciuto soprattutto come il fondatore del movimento futurista, la prima avanguardia storica italiana del Novecento.
Pubblicato da: Passerino
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