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Famiglia e comunismo primitivo
Partendo dai saggi dell’antropologo nordamericano Lewis H. Morgan sulla società gentilizia della preistoria, Engels studiò con grande interesse, e anche entusiasmo, questa forma primitiva di società senza classi, senza proprietà privata e senza Stato.
Questa analisi engelsiana del comunismo primitivo – un altro termine per designare ciò che gli antropologi chiamavano “società gentilizia” (da gens, comunità tribale, del clan o famiglia) ha varie implicazioni metodologiche importanti per la concezione materialista della storia: delegittima il tentativo dell’ideologia borghese di “naturalizzare” la disuguaglianza sociale, la proprietà privata e lo Stato come caratteristiche essenziali di tutte le società umane; rompe con la visione borghese della storia come progresso lineare; suggerisce l’esistenza, nel corso della storia umana, di una dialettica tra il passato e il futuro.
A distanza di più di cento anni dalla sua pubblicazione originaria, il testo non ha un valore solamente storico ma possiamo ritrovare alcuni stimoli per rivedere l’ordinamento sociale contemporaneo: il “comunismo primitivo” ci suggerisce come ritrovare un modo di vita che sia in autentica armonia con la natura.
Pubblicato da: KKIEN Publ. Int.
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