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Il 22 dicembre 1849 Dostoevskij, accusato di far parte di una società segreta sovversiva, stava per essere fucilato per ordine dello zar. All'ultimo momento la pena fu commutata in quattro anni di lavori forzati, da scontare in Siberia. Profondamente segnato nel corpo e nello spirito dalla deportazione, Dostoevskij rievocò gli anni di prigionia nelle Memorie di una casa morta (1861). Specchio artisticamente fedele della sua terribile esperienza e allo stesso tempo originale e potente opera d'arte, le Memorie segnano l'inizio della spietata indagine nelle tenebre dell'anima umana che porterà Dostoevskij, di lì a pochi anni, a scrivere capolavori assoluti come Delitto e castigo e I fratelli Karamazov. Il romanzo è preceduto dall'introduzione di Eridano Bazzarelli.
Pubblicato da: RIZZOLI LIBRI
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