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Chi ha steso braccia al largo | battendo le pinne dei piedi | gli occhi assorti nel buio del respiro, | chi si è immerso nel fondo di pupilla | di una cernia intanata | dimenticando l'aria, chi ha legato | all'albero una tela e ha combinato | la rotta e la deriva, chi ha remato | in piedi a legni lunghi: questi sanno | che le acque hanno volti. | E sopra i volti affiorano | burrasche, bonacce, correnti | e il salto dei pesci che sognano il volo.
Pubblicato da: EINAUDI
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