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A oltre settant'anni dalla morte, Salvatore di Giacomo rimane uno scrittore ben vivo nella cultura contemporanea. E tuttavia, l'immagine più diffusa di questo protagonista della letteratura italiana fra Otto e Novecento appare, se non fuorviante, senz'altro parziale e riduttiva. Così, spesso si trascurano o s'ignorano, fra l'altro, le sue varie e vaste letture, i suoi numerosi e approfonditi interessi culturali, che spaziarono dalla storia del teatro alla storia sociale, dalle arti figurative alla musica, e soprattutto il suo respiro creativo autenticamente europeo. Non è un caso, d'altronde, che i versi ora teneri, ora malinconici, ora amari del suo raffinato canzoniere abbiano colpito profondamente numerose voci critiche autorevoli: basti ricordare Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini, Gianfranco Contini, Benedetto Croce, Renato Serra, Giuseppe De Robertis, Francesco Flora.
Pubblicato da: RIZZOLI LIBRI
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