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Due ex amanti, Jirō e Utako, si ritrovano anni dopo la fine della loro relazione. E, durante una gita al monte Fuji, riflettono sui cambiamenti avvenuti nelle loro vite e sui sentimenti che ancora provano l'uno per l'altra. Il racconto eponimo è un efficace esempio della tonalità dell'intera raccolta Prima neve sul Fuji (1958), formata da nove brevi racconti e da un dramma: storie di unioni che scivolano verso il fallimento, di coppie estenuate sull'orlo del tradimento, di amori che nascono dalla bellezza di un gesto fugace, che si sciolgono all'improvviso come neve al sole o che impallidiscono fino a sparire. Un sorprendente Kawabata che indaga l'inquietudine del sentimento d'amore esplorando argomenti quali la bellezza effimera del momento, la nostalgia del passato, la transitorietà della vita. Testi brevi che per una precisa volontà compositiva dell'autore seguono «un ordine personale, in un'alternanza di temi e atmosfere che suggerisce» - come segnala Giorgio Amitrano nella Postfazione - «la ricerca di un tono complessivo, unitario». In queste variazioni sul tema dell'amore e del matrimonio, grazie a uno stile delicato e minuzioso nell'attenzione per i dettagli, a tratti non privo di sfumature gotiche, Kawabata riesce a fermarsi un passo prima che la sua analisi sconfini nella letteratura rosa: sentimentalismo e orizzonte artistico sembrano così unirsi «come se l'amore e la bellezza fossero illuminati dalla stessa luce e minacciati dalla stessa fragilità».
Pubblicato da: Mondadori
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