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Il 4 maggio 1998 nei sacri palazzi del Vaticano il vicecaporale della Guardia Svizzera Cédric Tornay, il comandante Alois Estermann e sua moglie Gladys Meza Romero vengono trovati senza vita. Bastano poche ore e Joaquín Navarro-Valls, portavoce vaticano, comunica alla stampa la ricostruzione dei fatti. Con «certezza morale» sostiene che il giovane Cédric ha ucciso i coniugi e poi si è suicidato. Il caso è chiuso, ma molte domande restano aperte. Nel 2019 Muguette Baudat, la madre di Cédric, contatta l'avvocato Laura Sgrò nell'ennesimo tentativo di avere delle risposte. La perseveranza dell'una incontra la tenacia dell'altra e le due donne ingaggiano una lotta contro il più ostinato dei nemici: il silenzio. Da quel giorno inizia una battaglia legale per riaprire l'indagine sulla base di nuove prove, testimonianze inedite e consulenze peritali che ribaltano la verità ufficiale di una vicenda ben più complessa che bisognava nascondere. La scoperta di come si svolsero le indagini, lungi dal dissolvere ogni sospetto, solleva sconcertanti questioni. La lettera di addio di Cédric è stata scritta davvero di suo pugno? Perché le analisi del luogo del delitto non sono state più accurate? Come mai è stata conservata solo una manciata di fotografie della scena del crimine? E, soprattutto, perché il fascicolo è stato tenuto nascosto nonostante non fosse coperto dal segreto pontificio? Tra attese interminabili e testimoni fin troppo avvezzi a mantenere la riservatezza, emergono delle verità inquietanti che nessuno finora aveva raccontato.
Pubblicato da: RIZZOLI LIBRI
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