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«Un racconto di graffiante bellezza e di spietata ironia». Viola Ardone «Se una cosa la puoi scrivere, allora vuol dire che la puoi capire». Per sua madre, Jacopo è un bambino fantasioso e fragile con la testa piena di parole complicate scritte dappertutto, anche sulla carta della macelleria. Per parlare soprattutto di lei. Per Jacopo, sua madre è la ragazza bionda con il rossetto che fuma una sigaretta dopo l'altra, ascolta Rachmaninov e a carnevale lo traveste da Hitler o da Robespierre. In ogni caso, sarà per sempre la donna piú bella con cui sia mai uscito a cena. Una leggerezza di penna che libera tutte le corde dell'emozione. Un romanzo delicato e aspro, che racconta in modo spudorato il rapporto sentimentale fondati-vo, quello tra madre e figlio. «Perché non le assomiglio? La bellezza, come la pazzia, delle volte salta una generazione».
Pubblicato da: EINAUDI
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